Quarta dose per gli immunodepressi: ecco le regole

Per i fragili dopo la dose addizionale arriva il booster, ovvero la quarta dose destinata quindi soltanto agli immunocompromessi.

Una circolare del ministero della Salute disciplina la somministrazione della quarta dose di vaccino dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa. E sopratutto dopo il caso Piemonte: la regione infatti una decina di giorni fa aveva già avviato la somministrazione della quarta dose agli immunodepressi, prima dell’autorizzazione dell’Aifa ed era quindi stata costretta ad un brusco stop. Una decina i pazienti che avevano ricevuto la dose in anticipo.

Ora la circolare del governo chiarisce che la quarta dose verrà riservata ai soggetti «con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido».

Per questi soggetti la terza dose infatti non era un booster come per il resto della popolazione ma una dose addizionale «a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria».

Quando dovranno ricevere l’inoculazione? Dovranno essere passati almeno 120 giorni di distanza dalla dose addizionale ricevuta a partire dallo scorso settembre 2021. Viene così accolto il parere del Comitato Scientifico Aifa espresso il 18 febbraio scorso. Anche in questo caso i vaccini utilizzati saranno esclusivamente quelli mRna, Pfizer e Moderna, nei dosaggi allo scopo autorizzati: 30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty nei soggetti di età pari o superiore a 12 anni; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni. Nella circolare si sottolinea la necessità della somministrazione visto che si continua «a registrare un’elevata circolazione del virus Sars-CoV2 in tutto il territorio nazionale» e «considerate le attuali evidenze che, a fronte di una riduzione di effetto protettivo e durata dell’immunizzazione dopo il ciclo vaccinale primario nei confronti della variante Omicron, rivelano comunque elevati livelli di efficacia e sicurezza della dose booster nel prevenire forme sintomatiche, ricoveri ospedalieri e decessi correlati al Covid».

Fonte il giornale – di Francesca Angeli

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