I RICHIAMI RISCHIANO DI DANNEGGIARE IL SISTEMA IMMUNITARIO: RASI CONFERMA QUANTO SI DICEVA SU BYOBLU
Fonte BYOBLU24 – di Michele Crudelini
La narrazione ufficiale sui vaccini sta cambiando. Da “miracolo della scienza” capace di trasformare le persone in supereroi immuni al virus, ora l’entusiasmo verso il prodotto delle multinazionali del farmaco sembra essersi smorzato, anche alla luce dei risultati, deludenti, ottenuti finora.
Rasi segue a ruota l’OMS e l’EMA sui richiami
Gli ultimi riposizionamenti fatti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’EMA rispetto all’ipotesi di una quarta dose hanno dato il via ad una serie di giravolte da parte di alcuni esponenti della cosiddetta comunità scientifica italiana.
Tra questi Guido Rasi, già direttore dell’EMA e ora consulente del commissario Figliuolo, che sembra aver sposato in toto quanto dichiarato dall’agenzia di regolamentazione del farmaco europea. “Non è scontato che una stimolazione continua e ripetuta dopo un po’ non crei problemi al sistema immunitario. In ogni caso non possiamo andare avanti con campagne vaccinali di massa ogni pochi mesi. Non è sostenibile”.
Continui richiami di vaccino danneggiano il sistema immunitario?
Fa piacere sentire che un’autorità come Rasi sia arrivato a condividere concetti che su Byoblu erano stati espressi già da qualche mese. Il 9 dicembre scorso il dottor Alberto Donzelli ai nostri microfoni aveva infatti messo in guardia rispetto alle statistiche che stavano emergendo dalla Gran Bretagna. Da quei dati si poteva infatti ipotizzare che al termine della protezione temporale data dal vaccino, l’immunità delle persone potesse andare addirittura in negativo.
Sollecitare continuamente il sistema immunitario rischia quindi di avere delle conseguenze sulla salute pubblica. Mentre su Byoblu si cercava di mettere in luce questi dati, Guido Rasi, nello stesso periodo, sosteneva tesi antitetiche a quelle che esprime oggi.
I riposizionamenti degli scienziati
“Tranquilli, per i vaccini tre dosi sono il minimo sindacale”, diceva Rasi nel dicembre scorso, sostenendo quindi che i continui richiami vaccinali rappresentassero ormai una normalità da accettare.
Questa tendenza a volteggiare da una posizione si booster ad una no booster nello spazio di un mattino sembra aver colpito anche lo stesso coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli. Il 3 dicembre scorso, interrogato sulla necessità di una quarta dose, Locatelli rispondeva che si trattava di “una possibilità concreta”.
Oggi, ma solo dopo le prese di posizione dell’OMS e dell’EMA, Locatelli cambia parere e dice che: “Non è così scontato dover fare il booster ogni 4 mesi, semmai il discorso sulla quarta dose potrebbe riguardare i fragili”.
E questa confusione che sembra regnare tra le più alte cariche italiane in ambito sanitario si è espressa in tutta la sua evidenza in una recente comparsata televisiva del sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri che interrogato sulla necessità dei richiami vaccinali, prima sembra accusare l’OMS di infodemia, per poi confermare che il richiamo non sarà comunque necessario.
Si tratta di capovolgimenti di fronte troppo repentini ed estemporanei per interpretarli come un normale processo di revisione scientifica. Soprattutto fanno apparire quanto più odiose ed inaccettabili tutte le limitazioni delle libertà che vengono imposte sulla base di certezze che vengono rinnegate nel giro di pochi giorni.