Esclusiva.Incontro con Vito Potenza, ex candidato sindaco di Trieste che combatte contro il green pass”.

di Anna Mirabile

Vito Potenza, candidato sindaco di Trieste nel 2016 e attivista del territorio libero di Trieste, indipendentista, ha a cuore il rispetto dei Trattati Internazionali per la tutela del Porto e della sua città. Anche lui ha vissuto al fianco di Stefano Puzzer e dei lavoratori portuali le proteste contro il green pass per la tutela della libertà e dei diritti dei lavoratori. E come loro non ha intenzione di mollare. Il politico si è sempre battuto per il rispetto del territorio libero nel nome della risoluzione dell ‘ONU e dei Trattati di pace con particolare attenzione all’allegato 8 che riconosce a Trieste tutta una serie di specialità economiche e di vantaggi fiscali.

Come pensate di affrontare il futuro dopo quanto è accaduto al portavoce dei portuali Stefano Puzzer su cui ormai grava un Daspo romano?

‘’ Anche a Trieste le cose non vanno meglio. Sono state create delle zone rosse dal Nuovo Prefetto e ora non si potrà più manifestare liberamente, ma la battaglia contro il green pass deve continuare. Le ultime settimane sono state dure per tutti. E’ importante non arrendersi, si deve sollevare il dissenso per neutralizzare le decisioni che vanno contro la Costituzione.’’


Se come abbiamo constatato, non bastano i magistrati, gli avvocati e i pochi giornalisti liberi, quali armi vi restano per difendervi ?


‘’Sto collaborando con una struttura che si è creata oltreoceano che vuole tutelare il territorio di Trieste. Poi ci sono i tribunali Internazionali, l’ONU di Ginevra a cui abbiamo segnalato le violazioni subite anche con la nostra presenza nei vari forum. Certo che se arrivasse una risposta positiva, la reputazione del governo italiano che ha gestito in modo pessimo la pandemia e le manifestazioni, ne verrebbe intaccata’’..


Trieste è un porto franco. Se non hanno rispettato quest’evidenza e nessuno è intervenuto, si potrebbe ipotizzare che ci sia un accordo?

‘’Potrebbero sussistere accordi segreti illegittimi e in contrasto con quanto dichiarato per iscritto. Sarebbe grave anche solo ipotizzare che ci siano delle collusioni. Io stesso con la mia Associazione ho fatto dei Report alle Nazioni Unite e non abbiamo ancora ricevuto risposta. Due anni fa ebbi un incontro con un Primo Segretario dell’ Ambasciata permanente alle Nazione Unite che mi parve evasivo e scarsamente informato. Un mix di non conoscenza delle carte e di superficialità.’’.

La Cina che ruolo avrebbe?

I Tedeschi hanno preso il 51 per cento di questo molo ottavo, costruito a Trieste, e per ora la Cina sta a guardare. Forse usano i Tedeschi come un Cavallo di Troia e per ora stanno alla finestra, osservando l’evoluzione. La Cosco, un importante struttura governativa cinese, sembrerebbe possedere il 35 per cento del Porto d’ Amburgo. In più sul porto di Trieste, anche se sono notizie ufficiose, dovrebbero esserci anche interessi e presidi ungheresi. Anche la Russia pare che abbia fatto grossi investimenti nella Banca Cinese. Una Matrioska.’’

E l’Italia lascia fare?

‘’Una resa incondizionata dal ‘43 quando ha perso la sovranità e non l’ha più recuperata. Paghiamo pegno da oltre 70 anni.’’

Cosa rimane per risollevare le sorti della Nazione?

‘’Tornare indietro. Ormai le Istituzioni non danno più riscontri’’.

Scritto da /

Giornalista professionista, conduttrice e autrice Rai. Ha scritto e prodotto la serie tv teen, Dalia de las Hadas, andata in onda in Italia sulle reti Mediaset e venduta in America e in Messico, Gruppo Fox.

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