Appello rivolto al ministro Lamorgese
di Associazione O.S.A
Sito Web: https://osaitalia.org/
Il Presidente dell’associazione O.S.A. suscita un positivo “moto ondulatorio” delle coscienze
Quante volte ci è capitato di dover subire, ad opera di orde di tifosi scalmanati, insulti sulla nostra divisa, sulle nostre madri e sorelle; di ricevere da sopra gli spalti sassaiole, petardi, gavettoni di acqua e di altri liquidi non meglio identificati. E noi sempre immobili e impassibili, in nome della nostra professionalità. Quanti reati domenicali impuniti e quanti rospi amari pazientemente ingoiati affinché il servizio di ordine pubblico potesse concludersi senza particolari problemi, in nome dello sport.
E ora che giustamente si manifesta in nome ed in difesa della Costituzione, scritta col sangue dei nostri avi, si assiste alle pesanti cariche di regime e alla dispersione del dissenso con l’uso degli idranti. Vengono feriti e gelati molti corpi ma, ancor più, vengono ferite e raggelate le “coscienze” di quegli operatori delle FF.OO. che sono all’altezza di comprendere che questa volta la Giustizia sta dalla parte del Popolo oppresso.
La voce della coscienza…una voce così lontana e impercettibile, facile da soffocare. E una volta soffocata cosa diviene un uomo o una donna senza “coscienza”? Ebbene accade che tali persone si degradano al livello di un semplice animale, poiché si privano della loro parte più nobile: quella spirituale. Infatti gli animali non sono mossi dalla “coscienza” ma unicamente dal loro “istinto” naturale di sopravvivenza e perpetuazione della specie.
Un appartenente alle FF.OO. non dovrebbe mai addormentare la “coscienza”, poiché cadrebbe immediatamente in una contraddizione interna: non sarebbe più in grado di onorare quell’atto prettamente “spirituale” dato dal giuramento di fedeltà alla Costituzione e alla Nazione a suo tempo prestato. Prova ne è che non può essere chiesto ad un animale di prestare giuramento, tutt’al più sarà fedele al suo padrone unicamente per “istinto”.
In tale contesto l’associazione O.S.A., composta per la maggior parte da donne e uomini delle FF.OO., evidenzia il fallimento politico dell’attuale classe dirigente che sempre più sbilancia il paese verso un precario equilibrio a livello normativo, economico, sociale e che non è all’altezza di garantire l’ordine pubblico se non giocandosi l’ultima triste carta: quella della repressione violenta. Un esecutivo che impiega le FF.OO. come un oggetto di sua proprietà e che lacera sempre più le “coscienze” dei tutori dell’ordine pubblico che, rincasati dal servizio, si siedono a tavola con quegli stessi familiari, inermi cittadini, poc’anzi percossi con inique manganellate, unicamente colpevoli di aver manifestato anche per la tutela dei diritti delle donne e degli uomini in divisa.